Temperature e rumorosità

Toshiba ha dotato il suo NB100 di un sistema di dissipazione attiva, cioè di una ventola che espelle l'aria calda che si va accumulando all'interno del case, ma è ben diverso dai sistemi di raffreddamento normalmente presenti sui notebook (e su alcuni netbook come il Compaq Mini 700), composti da una piastra di rame e da una o più heatpipe (tubicini) che convogliano l'aria calda verso la ventola.

Il risultato è che le temperature d'esercizio toccano i 77 gradi in full load (condizione di massimo carico di sistema per 30 minuti consecutivi, ottenuta tramite il Test di Stabilità di Sistema di Everest) e non scendono sotto i 50 gradi in idle (quiescenza o carico del processore molto basso, ad esempio inferiore al 5%).

Dato il bassissimo TDP del processore Atom N270 (2,5W) sono molti i progettisti che decidono di adottare questi sistemi di raffreddamento semplificati. Del resto il comfort d'uso non ne viene pregiudicato, se si fa eccezione per un po' di tepore che si avverte sul fondo e sulla tastiera.

I test eseguiti con MobileMark di BAPCO (lo stesso tool usato da Toshiba per calcolare l'autonomia dichiarata) non lasciano spazio a dubbi: ciascuna cella agli ioni di Litio garantisce circa 50 minuti di autonomia, che salgono a 52-60 minuti se si adottano sistemi di gestione del voltaggio del processore.

Il nostro Toshiba NB100 ha fatto segnare una durata di quasi 3 ore in modalità standard e di 3 ore e mezza con voltaggio e moltiplicatore bloccati al minimo. Le misurazioni si riferiscono al test di lettura (Reader) di Mobilemark, con luminosità del display al massimo livello. Alla luce dei nostri test riteniamo attendibile l'autonomia dichiarata da Toshiba di 3:50 ore. Basterebbe abbassare di qualche tacca la luminosità dello schermo per raggiungerla.

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